Giulietta Capuleti, la fragranza che riscopre l’eroina shakespeariana

 

il profumo dell'eroina senza tempo giulietta capuleti

Fatta della stessa materia di cui sono fatti i sogni: cogliere quest’essenza profonda e impalpabile in un profumo non è certo impresa di tutti i giorni. Concretizzare in una fragranza lo spirito tormentato, pieno d’amore assoluto e innocente speranza di Giulietta Capuleti, uno dei personaggi femminili del teatro di William Shakespeare più significativo e indimenticabile, non può che configurarsi come una sfida.

Come potrebbe essere un aroma che la incarna? A tante di noi verrebbe in mente la rosa, che rimane tale nella sua eleganza effimera in qualunque modo la si chiami, come lo scrittore inglese afferma attraverso uno dei più toccanti passi della famosa tragedia: la creatrice Mara De Guidi, nata e cresciuta a Verona e perciò permeata fin dall’infanzia dalle atmosfere del leggendario amore shakespeariano, ha incontrato per caso il mondo della sfortunata eroina, percorrendo un cammino a tratti anche spirituale, oltre che olfattivo. 

La ricerca di Mara De Guidi l’ha portata a scoprire un universo spesso poco conosciuto e nascosto di Giulietta Capuleti: non solo una giovanissima innamorata dell’amore e del suo Romeo, ma anche tenace, coraggiosa e capace di prendere una decisione così definitiva e senza ritorno. Così l’immagine stereotipata dell’eroina triste di sempre si trasforma e ci parla in un modo nuovo e  inedito, attraverso una piramide olfattiva fatta di essenze speziate e floreali, aromi legnosi e muschiati, in un perfetto equilibrio di delicatezza e forza.

La presentazione di questa magica fragranza è avvenuta il 17 giugno, nella location d’eccezione del Cortile del Mercato Vecchio presso il Palazzo della Ragione di Verona: il naso Mara De Guidi ha presentato la sua creazione, dedicato a un pubblico esclusivo. Packaging lineare, concepito per sottolineare la limpidezza cristallina del jus. Campeggia solo la scritta Giulietta Capuleti, in una profonda tonalità di viola, con la lettera I del nome stilizzata a forma di pugnale: l’arma attraverso cui la giovanissima eroina trovò la morte, ma anche simbolo di tenacia e di forza.