In mostra a Roma Lifelines: la bellezza delle donne e lo scorrere del tempo

mostra Hamish Pringle inizitativa Lifelinea Roma

Viviamo un’epoca in cui il tempo che passa è vissuto con vergogna, come se dipendessero da noi la nostra età anagrafica  e le rughe che man mano fanno capolino e, come è normale e umano che sia, cominciano a segnarci il volto. Famosissima la frase che Anna Magnani disse a un truccatore, proprio a proposito delle sue rughe:

Lasciamele tutte. Ci ho messo una vita per farmele

Da questa breve affermazione emergono una forza straordinaria e una consapevolezza così rare, ultimamente, che fa quasi male metabolizzarne il significato profondo, forse perché non siamo disposti a cedere a questa verità, ottenebrate da un sistema che da anni ci vuole perfette costi quel che costi: le rughe siamo noi, le nostre esperienze, gli anni vissuti soffrendo, costruendo e gioiendo. Toglierle significa cancellare tutto questo, che rappresenta il dono più prezioso che possediamo.

Creme alle molecole rivoluzionarie, pozioni magiche e miracoli sottoforma di sieri, pubblicità in cui le modelle hanno puntualmente ciglia esageratamente lunghe, incarnati di porcellana e zero imperfezioni. Per non parlare del ricorso sempre più massiccio e diffuso alla chirurgia estetica: trentenni anche a cinquant’anni, anche se il prezzo è immobilizzare la vivacità del volto e annullarne ogni capacità espressiva.

Serve a qualcosa la lega anti-botox fondata da Kate Winslet? Serve a qualcosa mostrare, attraverso le 27 opere di Hamish Pringle, il racconto dello scorrere del tempo sul volto di madri e figlie provenienti da quattro continenti, tutte di diverse storie e culture?

Il sistema vorrebbe che non contassero a nulla gli sforzi per tornare alla naturalità, al contatto con noi stessi, quello vero e profondo che porta all’amore verso il proprio corpo e la propria vita: è più facile manipolare individui insoddisfatti, tristi, dai bisogni sempre più impellenti e sempre in cerca di qualcosa, da comprare e possedere, che sia la chiave del successo nella vita. L’acquisizione della consapevolezza romperebbe il meccanismo e sarebbero in troppi a perderci.

Se la visione del bello e di canone cambiasse, in noi in primis, il sistema dovrebbe a quel punto cedere e gettare la spugna, dunque ben vengano queste iniziative: il magnifico viaggio, attraverso volti veri e intensi, sarà in mostra a Roma il 30 settembre e il 1 ottobre presso l’Opificio Telecom, in via dei Magazzini Generali 14. Le opere sono state realizzate da Hamish Pringle, una vita dedicata alla comunicazione e all’arte, che ha lavorato con la tecnica Sandpaper i ritratti doppi scattati da Aleksandra Lajtenberger.

La mostra si inserisce all’interno del progetto LIFELINES: un’iniziativa di Flumen Communications Companies, holding di partecipazioni italiana attiva nell’area della comunicazione attraverso i network Brand Portal, SPQR e The Name Group.