Pelle di Donna, una mostra a cura di Boots Laboratoires

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Cosa può nascere dalla sinergia tra arte, scienza e bellezza? Dipende dall’approccio che scegliamo di adottare: se sarà banale, prevedibile e scontato avremo l’ennesima mostra-tributo alla beltà delle donne, vista e rivista, trita e inflazionata. Se, invece, si sceglie di creare una nuova dimensione all’interno della quale sviluppare il vastissimo concetto, avremo un risultato poliedrico, multisfaccettato, che riesce ad andare oltre gli stereotipi e le classiche definizioni.

Ed è proprio questo il caso della splendida mostra, visitabile presso la Triennale di Milano dal 24 gennaio al 19 febbraio, denominata Pelle di donna Identità e bellezza tra arte e scienza, organizzata da Boots Laboratoires con la collaborazione della Fondazione Mazzotta. Chi vi scrive ha avuto il piacere di visitarla e ha potuto vivere un’esperienza coinvolgente, emozionante e irripetibile.  

La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo, la carta d’identità che porgiamo agli altri quando ci relazioniamo: è enorme l’importanza che negli ultimi anni la scienza e la cosmesi dedicano alla cute, proprio perché è il nostro personalissimo biglietto da visita. E così nascono skincare e bodycare, mirati a preservarne la bellezza e la giovinezza, e si diffonde il concetto di make up non più in termini di camouflage, ma visto sotto un’ottica di valorizzazione delle naturali caratteristiche.

La mostra Pelle di Donna illustra con opere preziose e mozzafiato un universo immenso e di grande rilevanza emotiva e sociale: alcuni pezzi della collezione sono un vero pugno nello stomaco, provocano emozione forte e pura, come raramente accade in questi tempi di imperante mediocrità. Boots, pioniere della democratizzazione della cosmesi e fautore di grandi scoperte a livello scientifico, è un partner ideale per percorrere questo inusuale viaggio ai confini della bellezza della pelle. Il plus dell’esposizione sta nell’aver affrontato il tema in modo anticonvenzionale: oltre alla celebrazione della beltà, c’è anche una sezione dedicata alla bruttezza e alle deturpazioni della cute; c’è la rappresentazione di una donna scorporata in organi (iperbole della mercificazione del corpo) e la sua esaltazione nella gravidanza, nella giovinezza ma anche nella morte.

Tra le iniziative c’è anche la possibilità di effettuare un check della propria pelle, un vero e proprio Skin care Lab che si avvale di strumentazioni sofisticate e moderne, proprio in mezzo alle opere di Andy Warhol, Gillo Dorfles, Man Ray, Roy Lichtestein e opere tattili di Bruno Munari, Pietro Pirelli e Giuseppe Penone. Ecco gli appuntamenti da non perdere:

  • 28-29 gennaio: L’invecchiamento della pelle
  • 3-4 febbraio: L’idratazione della pelle
  • 11-12 febbraio: La pelle sensibile
  • 18-19 febbraio: La protezione solare
  • 14 febbraio: San ValentinoAmor di pelle, check-up cutaneo per la coppia