Cartier non è certo il primo brand produttore di giolielli lussuosi che si cimenta nel mondo dei profumi. Come non citare Bulgari, che nel panorama delle note olfattive vanta un ventaglio di proposte spesso squisite, elegantissime e quasi sempre raffinate e glamour? La bellezza di queste novità profumose è anche nelle campagne pubblicitarie correlate, spesso con testimonial bellissime (come Julian Moore e Kristend Dunst) vestite in modo mozzafiato e, ovviamente, con indosso i gioielli del marchio in bella vista.
I profumi sono sovente simbolo di lusso, specialmente quelli che vengono annoverati nella categoria di nicchia: non è questo il caso del nuovo Baiser Volé di Cartier, che per quanto esclusivo sia non rientra nella fascia. Vediamo da vicino il bacio rubato della maison.
La famiglia a cui appartiene è quella floreale-speziata quindi, come premessa, si può dire che possiede il giusto mood femminile unito a note che ne smorzano la stucchevolezza, rischio abbastanza comune nelle fragranze che utilizzano le fleur blanche.
La profumiera ideatrice è Mathilde Laurent: l’intento è stato quello raggiungere il picco della delicatezza e della leggiadria attraverso il giglio, attorno a cui ruota la piramide olfattiva: un fiore bianco, simbolo della femminilità sottile e inebriante, amatissimo dalle donne e raramente presente nei jus.
A quest’essenza è stata aggiunta la nota verde, un po’ terrosa, amara e balsamica del galbano, che funge da riparo all’invadenza intrinseca del giglio, l’aroma retrò e cipriato della rosa e il suggello giurmand, caldo e persistente della vaniglia.
Un bel risultato olfattivo, interessante e sofisticato, adatto alle donne che non amano le profumazioni troppo complesse e impegnative, ma non vogliono per questo rinunciare a lasciare la scia al loro passaggio. Packaging in cui il rosa cipria e l’oro discreto sono protagonisti e che riesce a coniugare raffinatezza e minimalismo; flacone trasparente e pulito, che evoca un tipo di eleganza che riesce a rimanere sempre fuori dagli eccessi.