Coronavirus, parrucchieri ultimi a riaprire

Addio alla possibilità di ottenere un bel taglio di capelli il prossimo 4 maggio: i parrucchieri saranno gli ultimi a riaprire dal primo giorno di giugno.  E se gli esercenti protestano, di certo non sono euforici coloro che pensavano di poter usufruire dei loro servizi.

parrucchieri protestano per riapertura tardiva

Parrucchieri in protesta senza soldi

Senza dubbio seguendo i tutorial adeguati è possibile tagliarsi i capelli da soli e tingerli con soluzioni fai da te facilmente gestibili in casa, ma è anche comprensibile che parrucchieri (ed estetisti) si lamentino di soffrire la situazione in modo più pressante rispetto ad altri.

La riapertura fissata al prossimo primo giugno viene considerata “incomprensibile e inaccettabile” per buona parte della categoria che sicuramente pensava di poter riprendere l’attività tra l’11 e il 18 maggio. Un termine per il quale già molti saloni stavano fissando appuntamenti con i clienti al fine di poter cercare di salvare il salvabile: in questi mesi infatti per tale categoria vi sono state normali spese e zero ricavi.

E se qualcuno è riuscito a ottenere il bonus di 600 euro dell’Inps, lo stesso non è però nella maggior parte dei casi bastato a sostenere le spese di affitto e di mantenimento del personale che sta ancora attendendo il pagamento della cassa integrazione. Ma non è questo il solo problema che viene sollevato: tra le tante criticità bisogna tenere in conto anche quella causata dall’abusivismo, che nel caso specifico, con la pandemia di Coronavirus in atto rappresenta un vero e proprio problema per la salute pubblica.

Stagione estiva importante per parrucchieri

parrucchieri riaprono a giugno

Con molta probabilità la decisione di Giuseppe Conte e del suo team di esperti si è basata sulla tipologia di servizio offerto da parrucchieri ed estetisti. La vicinanza  tra le persone, la necessità di rendere le strutture adatte a consentire il distanziamento sociale necessario e il recupero di tutti i dispositivi di protezione necessari possono aver portato a optare per una riapertura così distante.

Allo stesso tempo non si può però negare che le reazioni irritate dei parrucchieri abbiano più che un fondamento: la primavera è il momento in cui questa attività “rifiorisce” letteralmente. Con l’arrivo di giornate più miti nasce la voglia di rinnovarsi e cambiare, anche in vista dell’estate e questi mesi di chiusura hanno da sempre rappresentato alcuni dei più redditizi per la categoria. Senza coinvolgere nell’equazione quei clienti fissi e abituali che ogni settimana richiedevano messa in piega o altro.

Viene richiesta a gran voce una riapertura anticipata: difficilmente sarà consentita.