Struccarsi con il metodo naturale e delicato delle biofasi

Abbiamo già parlato dell’importanza dell’operazione strucco: non eseguirla significa mettere a repentaglio la salute della nostra pelle, esponendola al rischio di invecchiamento precoce e alla comparsa di comedoni e punti neri. Struccarsi è una regola aurea: anche se torniamo a casa distrutte da una serata in discoteca, alle quattro del mattino, sono cinque minuti preziosi che non possiamo e dobbiamo saltare!

C’è un modo un po’ particolare, anche magico se vogliamo, per eliminare il trucco dalla pelle: le biofasi. Un’alternativa che elimina i tradizionali detergenti, spesso contenenti principi di natura chimica. Oltre a ciò è raro che un detergente qualunque riesca ad eliminare veramente e totalmente ogni residuo di trucco.

Le biofasi prevedono tre step: fase oleosa, fase detergente e fase acidificante.

Fase uno: l’olio. Si inizia distribuendo qualche goccia di olio sulle mani. A questo proposito molte si chiedono: quale prodotto scegliere? Personalmente non amo molto l’olio di mandorle dolci perché è comedogeno: preferisco l’olio di Jojoba che è molto più leggero e alla mia pelle piace di più. Moltissime però ci si trovano benissimo. Siete libere di optare anche per un olio alimentare come quello di girasole o di riso (molto più leggeri dell’olio d’oliva). L’importante è che sia spremuto a freddo. Ci sono diversi olii, in commercio, come quello di sesamo e nocciola distribuiti da Erboristeria Magentina: quest’ultimo sembrerebbe perfetto per le pelli miste-grasse perché libera i pori, è astringente e riequilibra la composizione del sebo. L’olio di sesamo e quello di germe di grano sono più adatti per una pelle matura, date le caratteristiche ricche e anti-ossidanti. Massaggiate l’olio sul viso con le mani, sulla zona occhi magari utilizzate un dischetto umido di cotone su cui avrete fatto cadere qualche goccia del vostro olio.

Fase due: saponetta delicata ed ecobio. Anche qui: cosa acquistare? Io ho trovato saponette favolose e delicate all’Esselunga, fanno parte della linea Gabbiano. Potete sbizzarrirvi, fate solo attenzione all’Inci e preferite quelle più naturali possibili e senza SLS (Sodium Laurth Sulfate).

Fase tre: il tonico. Quelli in commercio sono solitamente tutto tranne che naturali. Se avete tempo e voglia potrete crearne uno fatto da voi utilizzando l’aceto di mele (un’alternativa tra le tante, visto che ci sono molte ricette per ottenerlo). Un’ottima alternativa sono le proposte di Erboristeria Magentina e Fitocose, che ho avuto la possibilità di provare e non mi hanno delusa. Continuo a preferire le acque e i tonici della prima casa: sulla mia pelle quelli di Fitocose risultano un po’ appiccicosi.