
A mio parere in un beauty che si rispetti non dovrebbe mai mancare una buona base viso. Non intendo quelle, stile Lisse Minute di Clarins, opacizzanti e matifiant: mi riferisco alle basi uniformanti e leggermente colorate, correttive o esaltatrici del colorito. Servono a correggere le imperfezioni come rossori, venuzze e couperose e il sottotono troppo rosa o troppo giallo, a cancellare i segni della stanchezza, nonché ad aumentare la tenuta del make up. L’effetto che cerco di ottenere da un prodotto simile è quello che Madre Natura e ottimi make-up artists conferiscono all’incarnato di Amanda Seyfried, nuova testimonial Shiseido per Clé de Peau Beauté, il cui incarnato è praticamente perfetto, come fosse di porcallana.
Il Fluid Sheer di Giorgio Armani è un prodotto dalla resa insuperabile, nel senso di luminosità e sublimazione dell’incarnato, ma la versione rosa era fin troppo opalescente per i miei gusti: cercavo un prodotto che fosse decisamente più naturale e meno glow. Per quando riguarda la base pink mi sono orientata verso la linea Teint Parfait di Yves Saint Laurent; sul fronte dell’esaltazione del colorito ho optato per il Primer HD di Make up Forever nella tonalità Apricot.
Le creme colorate sono spesso scelte dalle giovanissime o da quelle donne che preferiscono ottenere un effetto molto naturale senza avanzare alcuna pretesa in termini di copertura e, sebbene questo tipo di prodotto possa essere utilizzato durante tutto l’arco dell’anno, sappiamo bene che è proprio nel corso della stagione primaverile e soprattutto estiva che riscuote particolare successo.



Saper tracciare una riga di

La pubblicità è l’anima del commercio. Lo disse Henry Ford, fondatore dell’omonima casa automobilistica, più di 70 anni fa e a quanto pare le cose non sono affatto cambiate. La pubblicità non solo ci mette a conoscenza di un prodotto, ma improvvisamente crea in noi un bisogno, il bisogno irrefrenabile di possedere quell’oggetto, e spesso cediamo. Se poi entriamo nello specifico del settore della cosmesi, la pubblicità fa leva sull’innata vanità femminile, sul desiderio di apparire più belle, desiderabili, è il nostro punto debole si sa.